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IGNAZIO DANTI: VESCOVO PERUGINO GENIO DELL'ASTRONOMIA



PERUGIA - Il calendario che tutti noi utilizziamo è opera di un grande astronomo perugino. E non c'è migliore occasione per ricordarlo che l'Anno Internazionale dell'Astronomia, inaugurato ufficialmente a Parigi giovedì scorso. Ignazio Danti – vescovo domenicano nato a Perugia nel 1536 - è stato il principale fautore della riforma gregoriana del calendario, un ardito progetto scientifico del XVI secolo, talmente perfetto da essere ancora oggi lo strumento adottato da gran parte dei paesi del mondo per scandire il tempo.
IL SALTO DEI 10 GIORNI – Il calendario utilizzato ai tempi di Ignazio Danti era quello giuliano. Ma secondo questo metodo la Pasqua, calcolata in base alla data stabilita al consiglio di Nicea per l'equinozio di primavera, con il passare dei secoli cadeva sempre più lontana dal fenomeno astronomico reale. Nel 1582, l'equinozio astronomico e quello convenzionale differivano di ben 10 giorni. Danti si rese conto che di questo passo la Pasqua sarebbe presto andata a finire in estate. Fece notare la cosa al pontefice, papa Gregorio XIII, e lo convinse con argomentazioni scientifiche inoppugnabili. Il papa decise allora di applicare la riforma al calendario, e nominò una commissione di esperti, fra i quali lo stesso Danti, per sistemare le discrepanze. Non fu cosa facile, ma i complicatissimi calcoli vennero ultimati e il passaggio dal metodo giuliano a quello gregoriano avvenne di colpo. Gli uomini che si coricarono la sera del 4 Ottobre 1582 (secondo il calendario giuliano), poche ore dopo si risvegliarono quasi magicamente nel 15 Ottobre 1582. Il calendario gregoriano entrò in vigore in questa storica data in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e in altri paesi cattolici, e nei 5 anni successivi molte altre regioni europee aderirono al metodo ideato da Danti. Gli stati di religione luterana, calvinista ed anglicana, dovettero invece aspettare fino al XVIII secolo per uniformarsi, ed i paesi ortodossi abbracciarono la riforma ancora più tardi. In Svezia, per evitare il brusco salto dei 10 giorni effettuato negli altri paesi, si decise di applicare gradualmente la riforma gregoriana. Ma questo condusse ad una serie di “pasticci temporali” che culminarono in un anno doppiamente bisestile, il 1712, in cui è segnata la stravagante data del 30 di Febbraio. Oggi, il calendario solare proposto da Ignazio Danti viene confrontato con quello siderale, basato su stelle diverse dal Sole, ed ulteriormente raffinato su questa base. E' da qui che deriva il tanto declamato secondo in più, applicato il 31 Dicembre scorso agli orologi di tutto il mondo allo scoccare della mezzanotte. Si chiama “secondo bisestile” o “secondo intercalare”, e non è la prima volta che ci viene messo in conto. Dal 1972 ad oggi, è infatti la 24esima volta che viene aggiunto, ma rispetto al salto dei 10 giorni del 1582 è un' anomalia temporale del tutto accettabile. Per non parlare poi, di quando entrò in vigore il calendario giuliano (nel 46 a.C.): per passare al suo metodo, Giulio Cesare dovette infatti allungare l'anno di ben 90 giorni.
UNA VERSATILE ED EREDITARIA GENIALITA' – La genialità di Ignazio Danti non si espresse solo nella riforma gregoriana. Nel campo astronomico, fu un valente costruttore di strumenti per localizzare e predire la posizione dei corpi celesti, come l'astrolabio. Costruì anche apparecchi per effettuare complessi calcoli matematici, e anemoscopi per indicare la presenza e la direzione del vento, parti dei quali sono ancora oggi conservate nel museo archeologico di Perugia. Fu inoltre un valente cartografo. Realizzò mappe dettagliate della città di Perugia e carte del contado perugino, e per la splendida galleria delle Carte Geografiche, nei musei vaticani, disegnò 40 mappe geografiche di regioni e città italiane, che vennero poi affrescate da vari artisti. Collaborò alla ristrutturazione del porto di Fiumicino, e venne nominato a sovrintendere alla traslazione dell'obelisco vaticano, che il papa desiderava portare in asse con la basilica. Ancora oggi si possono ammirare i punti dei solstizi e degli equinozi segnati da Danti alla base dell'obelisco, che utilizzò come la punta di stilo di una grandiosa meridiana. Al tempo della sua morte, avvenuta a soli 50 anni, stava lavorando ad un imponente progetto ingegneristico: la realizzazione di un canale che doveva collegare la città di Firenze sia al Tirreno che all'Adriatico, tramite una serie di chiuse, laghi artificiali e gallerie appenniniche. La quantità di opere concepite e realizzate dal vescovo domenicano in un lasso di tempo così breve è stupefacente. Ma Ignazio ebbe una discendenza a dir poco creativa e originale. La sua genialità nel campo delle scienze è stata sicuramente influenzata e coltivata in un contesto familiare del tutto particolare. Nel XV secolo, i capostipiti della sua genealogia - Pier Vincenzo e Giovanni Battista Rinaldi - furono valenti matematici, fisici e poeti. Lo spessore culturale dell'intera famiglia era talmente conosciuto ed apprezzato sia all'interno che al di fuori della nostra regione, che i Rinaldi vennero soprannominati Danti, per una sorta di affinità elettiva con il divin poeta, tanto che alla fine l'appellativo sostituì il cognome originario della discendenza. Giovanni Battista costruì addirittura un marchingegno che lo rendeva in grado di volare. Una specie di ali piumate da adattare al corpo, con le quali si dice che abbia sperimentato parecchie volte il volo sul Trasimeno. Nel 1498, in occasione delle nozze di una componente della prestigiosa famiglia perugina dei Baglioni, si sarebbe librato sopra la città per onorare gli sposi, ma una brutta caduta dovuta alla rottura del supporto metallico di un'ala gli avrebbe procurato la frattura ad un femore. Teodora, zia di Ignazio, fu matematica e pittrice, e suo fratello Vincenzo un notevole architetto e scultore. La sua opera maggiore è la statua di Giulio III, collocata sulla scalinata del Duomo di Perugia.
2009: L'ANNO INTERNAZIONALE DELL'ASTRONOMIA – L'Anno Internazionale dell'Astronomia, promosso dall'Unione Astronomica Internazionale (IAU) e patrocinato dall'UNESCO, cade nel 400entesimo anniversario delle prime osservazioni effettuate da Galileo con il cannocchiale. Il tema comune alle innumerevoli manifestazioni programmate in tutto il mondo è “L'Universo: a te scoprirlo”. Quasi un invito a tornare ad osservare il cielo stellato per ricordare le origini delle nostre conoscenze e la nostra evoluzione culturale, in modo da prepararsi scientificamente, ma anche spiritualmente, all'incontro con le nuove frontiere della conoscenza. In Italia – dove si svolgerà la cerimonia conclusiva, il 6 Gennaio 2010 – sono in programma anche molte attività, dedicate principalmente agli studenti e a tutti coloro che vogliano avvicinarsi a questa affascinante disciplina. In Umbria, l'inaugurazione del 15 Gennaio scorso è stata salutata all'osservatorio dell'Istituto ITIS Volta di Perugia, intitolato ad Ignazio Danti. Nel sito dell'osservatorio, www.planetariodanti.pg.it, è possibile consultare un dettagliato elenco delle varie associazioni astronomiche, degli osservatori e degli enti umbri che partecipano all'evento, e sono elencate una serie di interessanti iniziative che coinvolgono la nostra regione per tutto l'arco dell'anno. In conclusione, sembrerebbe proprio che il 2009 sia l' anno in cui vedremo le stelle.
Daniela Querci(da: il Corriere dell'Umbria - 19/01/2009)

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