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SAN GIUSTINO E CALVI DELL'UMBRIA: QUANDO IL SOLE NON E' UGUALE PER TUTTI






PERUGIA - Oggi a San Giustino (Pg), il giorno durerà 8 minuti in meno che a Calvi dell'Umbria (Tr). In realtà è dal mese di Ottobre che il sole di San Giustino, mettiamola così, “accumula ritardo” su quello di Calvi dell'Umbria. Da allora, la durata media del giorno nel comune più settentrionale della nostra regione, rispetto a quello più meridionale, è passata per i 6 minuti in meno di Novembre, ha la sua punta massima in questi giorni, e poi comincerà a calare, fino al mese di Marzo. Per la precisione fino al 21 Marzo, quando la luce del sole illuminerà per 12 ore precise entrambe le località. Ma i sangiustinesi non hanno di che allarmarsi. Innanzitutto, in questi mesi invernali possono contare su notti più lunghe rispetto ai loro vicini calvesi. Magra consolazione, ma la par condicio va rispettata, e quindi – in totale - le 24 ore devono essere sempre uguali per tutti. E inoltre, da Aprile in poi, le cose si ribaltano. Durante i mesi primaverili ed in estate la durata media del giorno sarà maggiore a San Giustino che a Calvi dell'Umbria, con un picco massimo nel mese di Giugno, quando la cittadina dell'alta valle del Tevere godrà – in media – di 8 minuti di luce in più rispetto alla sua controparte nella provincia di Terni, pareggiando – per così dire – i conti.
E' TUTTA UNA QUESTIONE DI INCLINAZIONI – Sappiamo tutti che la durata del giorno e della notte dipendono dalla posizione sulla superficie della Terra. E anche in una piccola regione come l'Umbria, dove le distanze fra un luogo e l'altro sono insignificanti se paragonate alle dimensioni terrestri, le diverse collocazioni geografiche determinano alcune differenze in questo senso. E tutto per una questione di inclinazioni. In effetti, si può senz'altro dire che anche la Terra, come ognuno di noi, ha le sue. La più importante di queste inclinazioni, è quella che il nostro pianeta determina rispetto al piano su cui orbita intorno al Sole. E' come se la Terra girasse intorno alla sua stella mantenendosi un po' inchinata, quasi in un atto di dovuta riverenza nei confronti dell'incontrastato sovrano del nostro sistema planetario. E' questa inclinazione che causa la diversa durata del giorno e della notte. Se non ci fosse, a San Giustino e Calvi dell'Umbria – come in ogni altro punto della superficie terrestre - per tutto l'anno la luce e il buio avrebbero la stessa lunghezza. E non ci sarebbero le stagioni. L'unica differenza sarebbe data dalla curvatura della Terra – sua seconda inclinazione in ordine di importanza – che determina un diverso angolo di incidenza dei raggi solari procedendo dall'equatore ai poli. Nel nostro emisfero, la luce ed il calore forniti dal Sole risulterebbero tanto minori quanto maggiore è la distanza verso Nord dall'equatore. Ma nella stessa località sarebbero costanti tutto l'anno.
LUCE E BUIO: PERENNEMENTE IN GARA – Solo due volte all'anno il giorno e la notte arrivano pari sulla linea del traguardo: il 21 Marzo ed il 23 Settembre. In tutti gli altri momenti, luce e buio hanno la stessa durata esclusivamente lungo l'equatore, mentre a Nord e a Sud hanno lunghezza diversa.
La differenza si fa sempre più grande andando verso i poli, ed è rilevabile anche fra località molto vicine fra loro, come Calvi dell'Umbria e San Giustino, che in linea d'aria distano poco più di 135 Km. Unicamente nei giorni degli equinozi (21 Marzo e 23 Settembre) l'inclinazione della Terra rispetto al Sole si annulla, perciò la luce batte a picco sull'equatore, e sfiora radente ai poli. Invece ai solstizi (21 Giugno e 22 Dicembre), i raggi del Sole sono perpendicolari ai tropici: al Tropico del Cancro nel solstizio d'estate, e a quello del Capricorno nel solstizio d'inverno. Nel primo caso, tutti i punti a Nord dell'equatore restano illuminati per un periodo di tempo più lungo, e al buio per un periodo di tempo più breve. Nel nostro emisfero quindi, la durata del giorno è maggiore di quella della notte, e la differenza aumenta andando verso Nord. Basti pensare che la calotta artica resta illuminata durante tutta la rotazione che la Terra fa intorno a se stessa, e cioè per 24 ore. Al contrario, nel solstizio d'inverno, quando i raggi del Sole sono perpendicolari al Tropico del Capricorno, nel nostro emisfero il giorno dura meno della notte, e la calotta artica resta completamente al buio. Noi adesso abbiamo passato da poco il solstizio d'inverno. La durata del giorno ha ricominciato ad aumentare e quella della notte a diminuire, ma bisognerà aspettare fino all'equinozio di primavera perché si eguaglino. Dal 22 Dicembre al 21 Marzo la notte sarà sempre più lunga del giorno, ma il giorno pian piano acquisterà terreno sulla notte. Il 21 Marzo giorno e notte dureranno entrambi 12 ore, a San Giustino come a Calvi dell'Umbria, e in ogni altro luogo sulla Terra. Dal 21 Marzo al 21 Giugno il giorno continuerà ad aumentare rispetto alla notte. Dal 21 Giugno in poi ricomincerà a calare, ma fino al 23 Settembre sarà sempre più lungo della notte. Il 23 Settembre giorno e notte saranno di nuovo uguali. Dal 23 Settembre al 22 Dicembre la notte sarà sempre più lunga del giorno, e aumenterà sempre.
TUTTO E' RELATIVO – E in particolar modo il tempo. Il nostro sistema di calcolo del tempo si basa da sempre su due passaggi consecutivi del Sole nella stessa posizione del cielo. E' chiamato tempo solare vero, e il punto preso in considerazione è il più alto nell'arco apparente che la nostra stella compie dall'alba al tramonto. Fra questi due momenti, la Terra ruota completamente su se stessa, e passano 24 ore. Ma oggi a San Giustino il sole è sorto alle 7:41, mentre a Calvi dell'Umbria alle 7:35. Quindi il Sole raggiungerà il culmine del suo arco con qualche minuto di scarto nelle due località. E le differenze aumentano se si considerano – ad esempio – il comune più orientale e quello più occidentale dell'Umbria, che sono rispettivamente Norcia (Pg) ed Allerona (Tr). In questo caso infatti, prendono più importanza le distanze Est-Ovest che quelle Nord-Sud, ed anche la diversa altitudine sul livello del mare acquista un certo peso. Quindi il tempo solare vero è differente in ogni località della Terra, e varia di qualche minuto anche fra luoghi come Norcia ed Allerona, distanti meno di 100 Km in linea d'aria, e con un dislivello di soli 130 metri. Ma usare il tempo solare vero ci catapulterebbe in una vera Babele di orari, dove sincronizzarsi diventerebbe impossibile. Perciò ci siamo adattati. Adeguandoci alle convenzioni che scaturiscono dall'idea avuta da Quirico Filopanti nel XIX secolo. Per adottare un sistema di misura del tempo utilizzabile in ogni luogo della Terra, l'astronomo italiano immaginò di dividere la superficie del pianeta in 24 spicchi, detti fusi orari. Ogni spicchio ha una larghezza di 15°, e fra l'uno e l'altro la differenza di tempo è di 1 ora. All'interno di ogni fuso, si utilizza il tempo, detto civile, che corrisponde al centro del fuso. In Italia, il centro del fuso passa per il cono vulcanico dell'Etna, e là il tempo solare vero corrisponde a quello civile adottato in tutto il paese. Il fuso orario dell'Italia è in anticipo di 1 ora rispetto a quello del fuso immediatamente ad Ovest, che è stato preso come primo fuso di riferimento, ed il cui centro passa per Greenwich (Inghilterra). Il tempo di Greenwich è stato denominato Tempo Universale, mentre il nostro è il Tempo medio civile dell'Europa centrale, che abbiamo in comune non solo con gran parte dell'Europa, ma anche con paesi dell'Africa, come il Niger, l'Angola e la Namibia. Da sotto l'equatore in giù però, le stagioni sono invertite, e nei paesi che adottano l'ora legale, essa viene applicata nei periodi speculari ai nostri.
Come se non bastasse poi, il tempo solare su cui si basa quello civile dei fusi orari, non è in perfetta sincronia con il tempo siderale (calcolato su due passaggi consecutivi di una stella diversa dal Sole nella stessa posizione del cielo). E' da qui che deriva il tanto declamato secondo in più, applicato il 31 Dicembre scorso agli orologi di tutto il mondo allo scoccare della mezzanotte. Si chiama “secondo bisestile” o “secondo intercalare”, e non è la prima volta che ce lo mettono in conto. Dal 1972 ad oggi, è la 24esima volta che viene aggiunto. Se il tutto risultasse un tantino complicato da digerire, consoliamoci pensando che – a fasi alterne – ognuno di noi avrà sempre qualche minuto in più per... dormirci sopra.
Daniela Querci - 05/01/2009

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