Conosciamo
la data dell'apocalisse: accadrà fra 7,59 miliardi di anni - Fra
7,59 miliardi di anni la Terra lascerà la sua orbita, risucchiata
nel nebuloso vortice delle ceneri della stella che gli uomini
chiamarono Sole, e troverà la sua fine. Il capitolo più cupo
dell'annoso dibattito sul destino del mondo è stato scritto.
Gli astronomi Klaus - Peter Schroeder (Università di Guanajuato,
Messico) e Robert Connon Smith (Università del Sussex, Inghilterra)
hanno recentemente dato alle stampe della Royal Astronomical Society
il loro studio. I modelli di evoluzione stellare prevedono un
graduale aumento di grandezza del Sole, accompagnato da un incremento
in luminosità. Questi mutamenti, che avverranno nel corso di Eoni
della storia geologica del nostro pianeta, renderanno la Terra un
luogo ostile nei confronti di qualsiasi genere di organismo vivente.
“Fra poco meno di un miliardo di anni” – afferma l'astronomo
Mario Livio dello Space Telescope Science Institute in un'intervista
al New york Times – “il sole sarà del 10 per cento più luminoso
di quanto lo sia attualmente”. A questo punto gli oceani
evaporeranno, e il pianeta resterà privo di acqua. Il nucleo del
Sole terminerà le riserve di idrogeno in 5,5 miliardi di anni,
dopodiché cominceranno ad innescarsi le reazioni nucleari verso la
sua superficie. La conseguente contrazione del nucleo, ed espansione
degli strati esterni, trasformerà il Sole in una gigante rossa. Le
radiazioni emesse durante l'agonia della nostra stella spazzeranno un
torrido vento venefico su tutto il Sistema Solare.
Il destino di
Mercurio e Venere – i pianeti più prossimi al Sole – è
inequivocabile: verranno inghiottiti dalla forza gravitazionale del
Sole. Ma per la Terra le sorti sono più incerte. Questo perché –
a causa dell'instaurarsi di reazioni nucleari nelle porzioni esterne
– il Sole perderà una considerevole parte della sua massa, e di
conseguenza l'attrazione che eserciterà sui pianeti sarà più
debole. Secondo i calcoli, la Terra dovrebbe conquistare un'orbita
situata all'incirca nell'attuale posizione di Marte, al confine fra
l'essere risucchiata o liberarsi dall'attrazione del Sole. Fino ad
oggi non sapevamo quale delle due forze avrebbe avuto la prevalenza.
I dati di Schroeder e Smith indicano ora che il Sole, in fase di
gigante rossa, avrà perso un terzo della sua massa originale, e sarà
256 volte più grande e 2.730 volte più luminoso di oggi. Il modello
ipotizzato su queste basi è apocalittico: le interazioni
gravitazionali fra Terra e Sole produrranno una protuberanza di
fiamme solari verso il nostro pianeta, che verrà irresistibilmente
attratto verso il Sole, fino all'estremo collasso. Della Terra non
resteranno neanche i frammenti.
Dopo
l'innesco delle reazioni nucleari a carico dell'Elio, ed un continuo
espandersi e contrarsi, anche la nostra stella conoscerà la sua
fine, smorzandosi in stadio di nana bianca nella polvere impalpabile
di una nebulosa planetaria.
Ma
i nostri figli possono comunque dormire sonni tranquilli. Questo
armageddon l'uomo non lo vedrà. E' destinato a lasciare la Terra
molto, molto tempo prima.
Daniela Querci (24/05/13)
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